Il sottotitolo potrebbe essere “La cucina francese non è mai stata così in forma”.

Appena rientrata dal viaggio tra Sicilia e Sud Italia (con più di 3000 km sulle spalle) mi accingevo ad organizzare la tappa successiva, un breve viaggio in Costa Azzurra sempre in sella alla moto, che da qualche anno è il leitmotiv delle nostre vacanze in libertà. Sì perché per noi Vacanza è sinonimo di viaggio in moto: sfidiamo le alte temperature, la pioggia, il forte vento. E fino ad ora non abbiamo mollato.

Dicevamo, organizzazione della tappa successiva.
Mentre sistemavo i bagagli, nella casella di posta leggo di un invito a provare la cucina del rinnovato ristorante “Les Ambassadeurs by Christophe Cussac” all’interno dell’Hotel Metropole Palace di Montecarlo, storico albergo della Belle Époque, costruito nel 1886.

Parola d’ordine: rinnovamento a 360°
Il Ristorante “Les Ambassadeurs by Christophe Cussac” è stato interamente rinnovato dal famoso architetto francese Jacques Garcia, che è riuscito a creare un ambiente unico per le sale e la terrazza dal fascino mediterraneo contemporaneo,  i lavori di ristrutturazione sono durati due anni. E il ‘rinnovamento’ passa anche per le cucine che sono state completamente ridisegnati, con spazi che superano i 600 mq. Per degli appassionati come noi un vero paradiso.

Accetto con piacere e curiosità questo invito per la sera del 13 Agosto.

Chef Christophe Cussac
In cucina (ri)troviamo Christophe Cussac, chef francese pluristellato, con alle spalle importanti esperienze, oltre a poter vantare di aver vissuto in prima persona certe epoche gastronomiche, come quella Jamin-Robuchon (1981) o Troisgros a Roanne.

E poi due stelle a Beaulieu (La Reserve), due stelle al Metropole (dal 2004) accanto allo chef Joël Robuchon. Robuchon, definito lo “chef del secolo” nel 1989 dalla guida Gault Millau, scomparso nell’agosto del 2018.

Les Ambassadeurs è stato il primo nome del ristorante dell’Hotel Metropole di Montecarlo. È un prezioso e giusto richiamo alla grande storia dell’Hotel e senza dubbio la firma di Cussac è sinonimo di altissima qualità della proposta gastronomica.

Non ho avuto la fortuna di cenare alla tavola del Maestro Robuchon, ma colleghi giornalisti me ne hanno parlato in termini entusiastici. Posso solo immaginare.
Le aspettative per la serata erano altissime e non nascondo di essere anche un po’ emozionata. Succede sempre prima di una cena o di una scoperta gastronomica importante, quel timore referenziale di essere al cospetto di leggende della cucina internazionale, in questo caso di una leggenda della cucina francese.

L’Esperienza
La perfezione del servizio di sala, l’armonia dei gesti, il savoir faire dei camerieri, la cortesia e la competenza dello Chef Sommelier Frédéric Woelfflé, quella del suo assistente Enrico Russo o del Sommelier Antonio Carta.
C’è tanta bella Italia in questa sala, che mi rende infinitamente orgogliosa del lavoro di questi giovani bravi e competenti, che viaggiano per il mondo raccontando -attraverso il loro lavoro- quanta bravura possiede il nostro popolo.

Per la cena scegliamo il menù degustazione, studiato in porzioni ridotte (Fines bouchées) per permettere agli ospiti di godere appieno dell’esperienza senza risultare appesantiti a fine serata.

Un menù che è un vero e proprio viaggio attraverso la filosofia di Christophe Cussac, filosofia che lo chef riassume così: “Con il tempo“, racconta, “ho imparato a semplificare, ad andare dritto agli ingredienti, ai prodotti, senza complicarli. Il mio obiettivo è far sì che la mia cucina venga capita immediatamente. E, soprattutto, che venga ricordata. Questo è il mio ideale. Mantenere la semplicità, ma soprattutto la bontà“.

L’Esperienza è un crescendo di armonia e perfezione maniacale nelle forme e nel gusto, un crescendo lento ma costante. Nel piatto sapori netti e distinti. Le salse accompagnano la degustazione dei piatti, equilibrate e calibrate, le spezie dosate alla perfezione. Nulla è fuori posto o eccessivo.

C’è sicuramente la voglia di stupire l’ospite ma è desiderio di felicità condivisa. Come direbbe la mia amica Rossana Brancato, fine gastronoma, “è davvero questo il senso: sapori, precisione tecnica e visione”.
In questi piatti c’è tutto questo e ancora di più. C’è un infinito orgoglio per una grande cucina troppo spesso bistrattata, quella francese. E questo orgoglio, questa grandeur, si percepisce.

In tutta sincerità non posso dire se mi siano piaciuti di più alcuni piatti rispetto ad altri, perché il menù è elaborato così perfettamente da non poter pensare/immaginare di scegliere uno piuttosto che un altro.
Un po’ come una collana di perle: si sceglie della giusta lunghezza, né troppo corta ma nemmeno troppo lunga.

Così è stata la degustazione dei piatti di Cussac. Semplicemente perfetta.

Un diner a Montecarlo, “Les Ambassadeurs by Christophe Cussac” 13/08/2023

dal Menù LES FINES BOUCHÉES

La Dègustation

Tartare de Sar, cannelloni de Caviar (Tartare di Sarago )
La Langoustine maltaise et haricots verts (Scampo in salsa maltese)
La Tomate et l’encornet (pomodoro del Var e calamaro)
La Lasagne de Homard (sottile velo di pasta sfoglia con spinaci e spianata)
Le Saint-Pierre et l’artichaut (il San Pietro e il Carciofo con Bouillon al coriandolo)
Le Pigeonneau et la Laitue (il Piccione laccato e la lattuga) cremoso di Parmigiano
Les Cotolettes d’agneau (Cotolette d’agnello con ceci acidulati e timo)
Les Cerises au “Rappu” (ciliegie marinate nel Rappu, vino corso, con mandorle fresche)

Menzione speciale per “Le Chariot della Boulangerie et Tartes et douceurs” (Il Carrello del pane fresco e dei dolci).

Le Pigeonneau et la Laitue

La Lasagne de Homard

Tartare de Sar, cannelloni de Caviar

Les Cerises au “Rappu”

Chef Executive: Christophe Cussac
Capo cuoco: Romain Heim
Chef pasticcere: Patrick Mesiano
Direttore di sala: Marco Tognon
Chef sommelier: Frédéric Woelfflé
Assistente cameriere: Enrico Russo
Sommelier : Antonio Carta

La Cantina- Les Ambassadeurs

“Les Ambassadeurs by Christophe Cussac”
Hôtel Métropole Monte Carlo
4 Av. de la Madone, 98000 Monaco

Chefs – Crédit Photo Studio Phenix

© Crédit Photo Studio Phenix- Matthieu Cellard- Mira Mira