Mi capita spesso di girovagare per il web alla ricerca di notizie interessanti e spunti su cui riflettere.
La scorsa settimana ad esempio leggo trovo una notizia davvero curiosa e la metto tra le cose da leggere. E come sovente accade ultimamente la news proviene dai nostri cugini francesi, più precisamente da un sito che si occupa di vino, in quel della Borgogna.
Leggo velocemente il titolo: donne, degustazione, vino. Si parla di marketing, di vino e di donne. Mi si accende una lampadina. In Italia nn ho mai sentito di un evento dedicato al vino di tale portata: più di 4000 vini provenienti da tutta la Francia, a degustarli circa 600 donne (provenienti da tutta la Francia) legate in qualche modo al mondo del vino: oltre a produttrici, enologhe, sommelliers, enotecarie, giornaliste, rappresentanti.
Un evento dedicato al vino, ma soprattutto dedicato alle donne come ‘teste pensanti‘ e panel importante per testare dinamiche di un mercato in espansione.
E in Italia? Che si fa? Stiamo sempre a guardare? Non è giunto il momento di ideare un evento simile?
Ogni tanto mi capita (anzi molto spesso se devo dire la verità) di sentire ancora qualche battuta del tipo ‘ ah, bella scelta. Il Sauvignon (o il Traminer per dirne un altro) è proprio un vino da donne‘. Argggg. Ma basta! È giunto il momento di togliere eliminare quel sorrisino dalla faccia di questi personaggi idioti. Non esiste un vino da donna. Il vino è vino e basta. La capacità femminile di lavorare nel mondo del vino è aumentata negli ultimi anni. Non siamo solo spettatrici passive. Siamo parte attiva di un mondo in continua espansione, che diamine! Ma fino a quando la maggior parte delle aziende vinicole continueranno a preferire chi porta i pantaloni, ma spesso e volentieri nella zucca non ha sale, non succederà nulla. [leggi Vinitaly]
Amo il vino, sono una consumatrice attenta e accorta. Non sono una bevitrice accanita. Mi piace scoprire nuovi abbinamenti con il cibo, giocare con i profumi e i sapori. Il vino è elegante. Trovo sia femminile, soprattutto in certi vini rossi, di buon corpo, fini e affascinanti.
So già che il 19 Aprile non potrò partecipare (Beaune è lontanuccio ahimè, quasi 500 km), magari per il prossimo anno! Mi piange il cuore perché la degustazione è davvero molto interessante. Tutte le info su Féminalise .
Féminalise, c’est un concept,une idée, un concours de vins original. Les vins sont exclusivement dégustés par des femmes!
Fantastico direi!!!!
Bè, tanto di cappello ai cugini transalpini, ma io sarei un pochino meno severa di te sui nostri connazionali : esistono importanti case vinicole dirette da donne,sommelier, semplici appassionate ecc. Poi, purtroppo, la mamma dell’idiota è sempre incinta!
Un abbraccio
1 una donna intelligente ha un milione di nemici . tutti gli uomini stupidi (stima per difetto)
2 perchè il ruchè, così possente (14° – 14,5°) piace anche alle nostre migliori metà (se non 3/4 o interi)? perchè alla gran parte delle donne piace bere bene. alla gran parte degli uomini bere e basta.
Gianluca, :P
Roberto, io nn mi riferisco alle donne produttrici, ma alla brutta abitudine di molti signori uomini, da ristoratori a sommelliers.. :)
Le donne hanno un altro modo di avvicinarsi al vino, per fortuna! A prestissimo :)
Paolo B, la 1 mi piace molto! la 2 anche di più :)
“vino da donne” è una definizione ormai vecchia, ma che resiste, e che non sopporto…
tanti sommelier dicono che le donne hanno più “naso”, come sempre è assurdo generalizzare.
Cara Sandra,
che bello questo evento francese, bisognerebbe davvero andare a vederlo!
Come per ogni altro aspetto della vita, penso che uomini e donne abbiano il dovere di tutelare e proteggere i loro approcci diversi e complementari alla vita.
E che bello conservare queste diversità, nel rispetto delle differenti caratteristiche e ruoli, anche con il vino!
Il gusto tra uomo e donna presenta alcune diversità, e lo stesso vale anche per l’olfatto.
Trovo quindi molto interessante che ci siano momenti di confronto e di degustazione tra donne, pensati appposta per donne, non solo per soddisfare il loro gusto, ma anche per mettersi in ascolto e comprenderlo meglio. Bravi cugini francesi!
A onor del vero devo dire, cara Sandra… che argomento complesso questo del vino e le donne in italia!
Quando abbiamo cominciato a pensare #barbera2 con Gianluca Morino, è stata nostra intenzione ascoltare anche le donne, dare loro il giusto spazio e rappresentatività nella degustazione (come sai la metà dei presenti erano infatti donne).
Forse un primo passo avanti verso eventi attenti al gusto delle donne anche in Italia?
Certo che esiste un vino al femminile. Se lo consideriamo dalla parte delle produttrici scopriremo che c’è un maggior legamame al territorio, una qualità media più alta. Se invece il punto di osservazione sono le consumatrici prendono più importanza l’olfatto e l’equilibrio. La donna ama vini ricchi di profumi ed eleganti. Sceglie il vino in base all’utilizzo che ne fa è più “sperimentalista” degli uomini e quindi ama provare bottiglie di altre regioni. La donna usa il vino come complemento della socializzazione e quindi è il maggior consumatore di bollicine. L’aumento dei consumi femminili di vino ha addirittura modificato le esportazioni. Per esempio in UK stimano che l’incremento di importazioni di vino rosè dipenda dalle donne.
in Italia facciamo molto per valorizzare la dignità delle donne come professioniste del vino e consumatrici “evolute” basta aprire il sito dell’Associazione Donne del vino” per rendersene conto. Quindi non buttiamoci giù e andiamo avanti. Noi donne siamo una forza e siamo una forza positiva!
Ciao Sandra
Mi piace molto cucinare e quindi ti seguo appena posso per provare le tue ricette. Torno a leggerti con piacere in ogni occasione in cui parli di vino e, per quanto mi riguarda, mi capita spesso di incontrare alle degustazioni donne con un palato più “allenato” e raffinato di tanti uomini…
Un saluto
Francesco
ci sono anche quelli che dicono di riconoscere i vini fatti dalle donne perchè si sente la mano della donna … capirai. Come se il vino si facesse con le mani. Alcuni pregiudizi portano conseguenze pratiche importanti, ad esempio molti uomini non bevono vini dolci anche se vorrebbero, perchè sono “da donne”. Nessun contadino che produce uve Moscato (soprattutto se non trasforma e non imbottiglia) si sognerebbe mai di chiedere un moscato al bar. Si vergognano, per una forma di machismo idiota.
per quanto riguarda il mondo produttivo ci sono esempi di femmine forti anche in territorio nazionale! http://www.youtube.com/watch?v=PAFH04yONaU .
Alle degustazioni, senza dubbio ormai superano molti uomini in fatto di raffinatezza e precisione!