Eccomi qui, dopo due giorni di Salone, stremata ma felice… Tanto cibo fotografato (poco assaggiato) ma quello che volevo fermare nell’obiettivo erano le facce, i visi dei partecipanti, dei visitatori, delle persone incontrate durante il percorso attraverso il mondo del gusto.
Nei prossimi giorni vi racconterò per immagini il cibo, anche se dopo tanto cibo ho avuto la sensazione che il Salone abbia perso la ‘purezza di intenti e di spirito’ di una volta. E’ solo una sensazione, ma pare davvero di stare alla fiera delle vanità ,dove tutti fanno a gara con tutti per vedere chi vende di più!
L’affluenza è stata davvero impressionante, soprattutto nella giornata odierna.. Un mare di persone in coda all’ingresso, agli stand, nei ristoranti! Tutti affannati alla ricerca di assaggi gratuiti, ma per la gioia dei miei occhi, bambini in pausa pappa :))
Emozionante il laboratorio dei sakè naturali di giovedì, al quale ha partecipato anche Vittorio. Di questo vi parlerò la prossima settimana, perché è stato molto interessante e istruttivo.Unico neo il fatto di non poter acquistare le chicche Jap degustate! . Qui sotto i sorrisi radiosi made in Japan di Keiko, Maika e dei produttori (famiglia Terada Honke) .
Però un’immagine di pane ve la regalo.. presso lo stand di Città del Pane ho assaggiato pane e olio sardo (la pagnotta era datata lunedì 20-pasta madre perfetta!!)
Beh si è fatto tardi, meglio che vada a nanna. Domani la sveglia suona presto! Sono previsti molti visitatori e un UTDZ si dirigerà verso il Salone del Gusto verso le ore 9!
Ultimo giorno di visita, credo che domenica la dedicherò al riposo e alla famiglia.. Rob mi reclama! :o)
Dimenticavo di ringraziare i ragazzi di blulab. Stanno facendo un bellissimo lavoro all’Oval. Campagne fotografiche sui Presìdi e le Comunità del Cibo.. In un set fotografico allestito all’Oval Gianluca Canè ritrae i partecipanti a Terra Madre e mette le immagini online in tempo reale in forma di e-cards. I gruppi musicali che partecipano alla manifestazione Suoni di Terra Madre vengono fotografati da Marco De Osti Reynes…. se volete saperne di più cliccate QUI!
È bello partecipare almeno attraverso le immagini di voi tutti che siete lì.
Buona giornata gustosa
Bellissime foto! Le immagini riescono a trasmettere il clima festoso e internazionale che si respira nella zona più autentica, quella dei presidi che resta la vera anima del Salone del Gusto e di Slowfood.
hehehe il blulabfulvio immortalato ;)
Bellissime foto zenzerina…fai partecipare anche chi come moi non ci può essere!!Ecco..lo stand dei sakè mi sarebbe piaciuto assai!!!
Besos e buon week!!!***
Che belle foto…, poi ci spiegherai meglio la frase “il Salone abbia perso la ‘purezza di intenti e di spirito’ di una volta”, è interessante capire come mutano queste bellissime manifestazioni nel tempo.., con il passare delle edizioni..
Per quanto riguarda la ressa agli assaggi gratuiti, è così dappertutto.., ho visto fare delle mosse per prendere un assaggino in più.., fanno finta di soffermarsi per una informazione e con la mano destra dietro si prendono il pezzetino.., ma va bene così, fa parte del gioco.., se non ci fossero le persone, la fiera non la farebbero..
@Cry il problema è che non c’era nessun stand che vendesse i buonissimi sakè naturali di Terada Honke, si potevano assaggiare solo al laboratorio (il più “puro” dei laboratori, in un certo senso…)e, triste notizia, queste meraviglie non sono distribuite per ora in Europa.
Un grande abbraccio alla nostra inviata speciale..!
Complimenti per le foto, originali,straordinarie.e affettuose.! E peccato che non ci siamo poi incontrate..
Mi ha affascinato Terra Madre..era come fare il giro del mondo..e mi sonlasciata trasportare a Capo Verde da un trascinante complesso vocale /strumentale che cantava delle canzoni bellissime,seduta per terra.. su un tappeto volante di fantasia e musica.:ore indimenticabili.
Grazie perchè tutto questo l’hai trasmesso nelle immagini.
biancaM.
@Vic…che roba brutta che mi dici!!:( e quanto devo aspettare per poter deliziare il mio palato?!!;O)
Riaccendo il tasto ON sulla schiena di UTDZ! E anche il piccolo mac, da oggi è di nuovo in funzione..
Grazie a tutti voi amici dei commenti al post sul Salone e grazie di cuore agli amici incontrati al Salone in questi giorni.Fra poco esco per la presentazione del libro con relativa cena ‘Strani intrighi di fritti, battute e finocchiella selvatica’ di L.Jovino a cura di Luca verdone presso l’Enoteca Palatium, questa volta in compagnia di Rob!
P.s. ci fosse qualcuno in zona ci salutiamo! Buona serata a tutti
La grande kermesse di Terra Madre e del Salone del Gusto è una celebrazione del mondo contadino dove si esalta tutto ed il contrario di tutto, dove non ha paura della contraddizione. E’ un mix di antichità e modernità, di ricchezza e povertà, di etica e gola. Durante la kermesse si mischiano celebrità che guadagnano milioni di euro e produttori del terzo mondo che mettono insieme poco più di un dollaro al giorno, le auto blu dei politici di tutte le appartenenze politiche ed i sandali bucati dei contadini di tutto il mondo, cuochi di ristoranti dove un pranzo costa più dello stipendio mensile di un normale lavoratore e gente che fa fatica a mettere insieme il pasto con la cena.
Un variegato parterre de roi ha assistito anche quest’anno alla inaugurazione della kermesse, attentissimo ed entusiasta, insieme alle migliaia di agricoltori in costume provenienti da tutti gli angoli del mondo. C’erano attori e cantanti (Dario Fo e Franca Rame, Lella Costa, Antonio Albanese, Adriano Celentano), politici (Fassino, D’Alema, Milly Moratti, il ministro dell’agricoltura Zaia, i sindaci Chiamparino, Alemanno, Cofferati), ma anche il procuratore della Repubblica Giancarlo Caselli, Carlo De Benedetti, ambasciatori e consoli di mezzo mondo. Tutti uniti nella lotta per orientare la globalizzazione in maniera virtuosa. Nessuna preoccupazione per la recessione economica incombente, anzi del compiacimento perchè toglierà di mezzo la folle economia di mercato e sarà la levatrice di un nuovo mondo dove la classe contadina assumerà un ruolo da protagonista.
Nei convegni ed eventi successivi all’inaugurazione sono stati affrontati temi di grande attualità quali l’agricoltura sostenibile, la biodiversità gastronomica e culturale, le trasformazioni della Terra, con la partecipazione di tecnici ed esperti, cuochi e agricoltori, docenti e produttori ed anche di giocatori di calcio (Gianluigi Buffon, Claudio Marchisio e Johnatan Zebina, fermi per infortunio), che sono stati coinvolti, nell’intervallo tra un dibattito sulla riforma della Pac ed uno sulla Rete delle Regioni d’Europa ogm free, nella “prova dei cuochi” con il conduttore tv Paolo Brosio e lo chef stellato Cristian Bertol. Carlo d’Inghilterra ha spiegato dagli schermi che si deve fare agricoltura biologica per salvare il pianeta.
Le novità di quest’anno è stata costituita dall’approccio fortemente ambientalista: il Salone del Gusto e Terra Madre hanno messo al centro la questione dell’ambiente ed hanno intrapreso “un viaggio verso una impostazione sistemica a basso impatto ambientale”.
“Nessuno può sottovalutare – ha ricordato la Presidente della Regione Mercedes Bresso nel depliant di presentazione del Salone del Gusto – i costi che comportano le coltivazioni e gli allevamenti dal punto di vista dell’utilizzo dell’acqua, della produzione delle sementi, dei mangimi e dei fertilizzanti e neppure i costi che comportano la mobilità dei macchinari e delle merci. Costi ambientali ed energetici poco evidenti, ma pesanti e vivi”.
Le affermazioni della Presidente Bresso sono condivisibili, ma l’agricoltura, oltre ad aver sempre avuto piena consapevolezza dei valori ambientali e naturali, ha anche il compito non trascurabile di produrre per sfamare la gente. Molta parte dell’umanità non ha di che mangiare ed anche nei Paesi ricchi c’è sempre più gente che deve fare i salti mortali per arrivare a fine mese, a cui va garantito il diritto ad un’alimentazione sana e sicura, possibilmente ad un prezzo accessibile. Il Direttore della Fao ha recentemente invitato tutti i Paesi, sviluppati ed in via di sviluppo, ad espandere il settore agricolo e la produzione alimentare e ad incrementare gli investimenti nell’agricoltura e nell’industria agroalimentare, tenuto conto che per l’anno 2050 la produzione alimentare mondiale dovrà raddoppiare per riuscire a sfamare una popolazione di oltre nove miliardi di persone.
La politica deve prestare molta attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, ma altrettanta attenzione alle esigenze alimentari delle persone, nel primo e nel terzo mondo. Cè una richiesta di quantità oltre che di qualità e di sostenibilità ambientale.
La sfida che ci attende è quella, come ha affermato Theodor Friedrich, esperto senior della FAO, di “riuscire a coltivare la terra sia in modo intensivo che sostenibile”. Sarebbe grave compromettere l’ambiente del nostro pianeta, ma un delitto, nel vero senso della parola, non produrre abbastanza per nutrire la sua popolazione.
Che sia necessario produrre di più lo ha detto anche il Ministro Zaia nel discorso di inaugurazione della kermesse, quando ha sottolineato che la questione della produzione deve essere messa al centro dell’attenzione globale, salvo poi non sviluppare il concetto e rifugiarsi nelle solite affermazioni, giuste, ma scontate, sulla riscoperta della stagionalità dei prodotti, della territorialità, del cibo a “chilometri zero”, dei last minute market e dei farmers market in cui i consumatori devono incontrare i produttori “che non solo producono il loro cibo, ma si occupano della loro salute”. Zaia ha ribadito ancora una volta la sua opposizione agli ogm “perché dove i prodotti ogm ci sono già, all’estero, si è visto che quelli naturali diventano un lusso per i più abbienti, mentre gli indigenti vanno sempre più agli scaffali Ogm, e questa non è la strada giusta”. Ma è rimasto molto nel vago nell’indicare quale possa essere la strada giusta. Ha proposto un generico piano contro gli sprechi perchè in Italia, ha detto Zaia, si perdono 4 miliardi di euro di prodotti alimentari che finiscono nella spazzatura, 3 miliardi dei quali però riguardano prodotti scaduti o deteriorati e quindi non più commestibili.
Carlin Petrini, nel suo intervento, ha preso spunto dal difficile momento finanziario globale per proclamare: “nel tempo della crisi il cibo deve essere sobrio ma di qualità, perché la qualità non è un lusso, ma un diritto”. I milioni di pensionati e di cittadini che sono sobri per forza, perchè le loro entrate non permettono di arrivare a fine mese, in che modo potranno esercitare il loro diritto alla qualità?
Petrini ha chiesto più attenzione per i poveri da parte delle istituzioni internazionali: “Per la lotta alla fame nel mondo la Fao nel 2008 non è riuscita ad ottenere che 30 miliardi di euro, ma l’Unione Europea per salvare le banche ne ha messi prontamente 2000 sul piatto: sono dunque più importanti le banche o gli affamati?” e poi trascinato dalla foga oratoria ha esaltato il valore salvifico del lavoro manuale e dell’economia di sussistenza, applauditissimo anche dai politici di lungo corso, dai banchieri, dagli avvocati d’affari e dalle signore griffate Armani presenti in sala, che si stenta a credere abbiano intenzione di mettersi a zappare la terra e di vivere dei frutti che essa da.
Le cadute nella retorica contadinista e terzomondiale e gli eccessi di critica alla modernità sono comunque apparse perfettamente intonati al clima di celebrazione della kermesse, dove aleggiavano molto buonismo e grande solidarietà verso i contadini del primo e del terzo mondo e non poteva esserci posto per il ragionamento critico. Adriano Celentano, seduto in platea con la moglie, ha lasciato la manifestazione entusiasta. Il Sindaco Chiamparino ha detto di avere due sogni: organizzare uno dei 45 mercati rionali di Torino con i prodotti delle comunità del cibo e allestire una mensa scolastica con le stesse produzioni (ma come la mettiamo con il cibo a chilometri zero?). Mercedes Bresso ha ricordato che il Piemonte è terra industriale, ma anche di agricoltori: speriamo che se ne ricordi anche nella sua futura attività amministrativa. Per parte nostra siamo felici per il successo di Terra Madre e del Salone del Gusto, ma, se avessimo potuto, avremmo ricordato ai politici presenti ed al Ministro Zaia in particolare che c’è da rivedere la Finanziaria 2009, i cui tagli assesteranno un duro colpo al nostro mondo contadino, prontissimo a partecipare alla terza rivoluzione annunciata da Carlin Petrini, ma che per ora è più prosaicamente alle prese con i costi di produzione in salita, i prezzi dei prodotti agricoli in discesa ed i redditi in calo.
Io non c’ero, ma già quello che si vedeva in tv era entusiasmante.
Mi è piaciuto il commento di Petrini, sentito su Rai3 sabato pomeriggio, che confrontare il comportamento dei governi verso la lotta alla fame con quello adottato per il salvataggio delle grandi banche sull’orlo del fallimento.
Da un’idea delle priorità che ci sono nel nostro mondo.
Ciao Sandrina, grazie del tuo reportage fotografico (caspita, quel pane ha un’alveolatura pazzesca!) e spero che anche il secondo giorno sia andato bene! Penso sia normale che la manifestazione, diventando piu’ “popolare” sia combiata n po’ rispetto alle prime edizioni, ma almeno speriamo che tutto questo popolo di assaggiatori sia rimasto sensibilizzato dall’importanza di salvaguardare la qualita’ del cibo che mangiamo ogni giorno… un bacione!
Ciao bella! stanca ma felice, vero? ;)
L’anno prossimo mi prendo 4 giorni per andare a vedere tutto… ho visto un po’ del salone sul GR e mi sono subito pentita di essermi dimenticata :(
Un bacione e riposati!!
Ciao Sandra…io ho seguito l’evento grazie a Gambero Rosso Channel. Davvero interessante le interviste a organizzatori e produttori, soprattutto per le nuove idee che hanno proposto (una produzione più sostenibile e di qualità, una nuova rivoluzione delle nuove energie rinnovabili ed ecocompatibili)
Bellissime le foto che ci hai regalato
Un bacio grande
Cara Sandra,
da non addetta ai lavori anche io ho trovato il Salone un po’ troppo commerciale rispetto a come lo ricordavo qualche anno fa. Molta gente, quasi impossibile sedersi (sai a questa cosa ero sensibile! eh eh!), un po’ difficile assaggiare. Però Terra Madre e i Presidi mi hanno regalato odori e sapori davvero preziosi! Peccato non esserci incontrate, alla prossima! un bacione.
Vorrei ringraziare Attilio per il suo interessante e giusto intervento sulla manifestazione che oggi chiuderà i battenti a Torino.
In vari blog e siti ho letto tante cose, alcune positive altre negative, in altri ancora cose giuste e vere, che rispecchiano la sensanzione generale di un Salone ormai stanco, poco avvezzo ad aiutare il resto del mondo e molto più vicino al commercio nel senso più letterale del termine. Spero di sbagliarmi e spero che la mia senzazione sia sbagliata e che tutti noi stiamo sbagliando. Non vorrei che i delegati dei presidi di tutto il mondo siano venuti a Torino solo per essere fotografati e messi in mostra come ‘animali’ rari, in via di estinzione. MI AUGURO che il mondo intero faccia qualcosa di vero e reale per le popolazioni bisognose. E che un giorno non troppo lontano da oggi non si debbano più sentire fischi al PALAISOZAKI, o almeno che se dobbiamo fischiare sia per intonare una canzone, un coro generale di pace e fratellanza.
d’accordissimo con te su tutta la linea, Sandra
l’intervento di Attilio è vero da far venire i brividi
Spero che la diversità venga inneggiata sulla base di giuste convinzioni, non per permettere alla signora griffata Armani di sentirsi apposto con la coscienza.
un bacio
sarò superficiale ma a me è piaciuto.
Non sono riuscita a cogliere la sensazione di stanchezza, piuttosto di cambiamento.
Una manifestazione così imponenete deve avere necessariamente anche un obiettivo commerciale che è evidente, ma quello che è importante è che non sia SOLO commerciale ma lanci dei messaggi e mi pare che questo ci sia sempre.
confesso di non essere riuscita a leggere il commento completo di Attilio, sarò fuori tema?
ottimo reportage!!!! le facce di alcuni avventori sono stupende!! ^_^
Peccato non essere riuscita a venire al Salone… inutile dirlo, sarà per la prossima volta :))
Cinquemila contadini sono arrivati da ogni parte del mondo. Per pagare i biglietti arei di ciascuno di loro sono stati spesi 1.600.000 euro. Sono stati messi in mostra come animali rari allo zoo e poi rispediti nei Paesi di origine (qualcuno ha approfittato della situazione per rimanere in Italia da clandestino) Tutto ciò puzza vagamente di razzismo.
Il vero problema che l’agricoltura deve affrontare è, come dice la Fao, raddoppiare la produzione di riso, grano, mais entro il 2050 per dar da mangiare ad 8 miliardi di persone.
Salviamo i prodotti tipici e le Comunità del cibo. I ricchi fanno un’opera buona a comperare prodotti che altrimenti, senza acquirenti, sarebbero destinati a scomparire (ed è giusto che non scompaiano), ma sono e saranno le tanto vituperate colture massive, non la bottarga della Mauritania o lo Zenzero di chissà dove, a salvare il mondo dalla fame.