Oggi niente ricette e fotografie, ma solo sensazioni e sentimenti che da qualche giorno mi accompagnano.. Pensate che ho anche dimenticato il compleanno del blog… E’ tutto detto.. Sono giorni difficili perché sono arrivata al punto di avere la nausea da cibo, ma non solo quella.
La causa é legata all’allergia che mi ha colto impreparata da qualche mese ormai. Sicuramente il problema non é solo alimentare, e sto cercando di andare a monte della causa, ma non é semplice. Non ho perso la speranza, certo. Anche se l’umore non é dei migliori sono combattiva per natura e state certi che il momento di défaillance passerà presto.

Poi ieri mentre saltellavo da un blog all’altro, mi capita di imbattermi in questo blog grazie ad un’amica e scopro che al mondo continuano ad esserci -purtroppo- personaggi di infima categoria, senza un briciolo di umanità e con lo scopo finale di distruggere i sogni di un bambino, ma forse sarebbe, meglio dire dei bambini.
Nel post Barbara (mamma di Alex, bimbo autistico di 4 anni) ci racconta cosa é accaduto. Ad Assago presso il Carrefour, c’è una manifestazione legata al film di animazione CARS della Pixar, dove i bambini possono farsi fotografare in compagnia del loro eroe Saetta.. Se avete a che fare con bambini di 4/5 anni sapete di cosa sto parlando.
Dopo aver atteso il suo turno davanti all’obiettivo del fotografo ad un certo momento tocca ad Alex farsi fotografare in compagnia di Saetta… Copio e incollo il testo che mamma Barbara ha pubblicato sul suo blog.. Vi consiglio di andare a leggere quanto é accaduto. Nel mio piccolo ho deciso di aiutare la voce, l’urlo di una mamma che sta cercando di proteggere il suo cucciolo da aggressioni, inutili, ingiuste e gratuite. Non sono madre, ma per mia fortuna sono viva, in carne ed ossa e ho ancora un cervello che funziona e molta sensibilità, che forse a volte gioca a mio sfavore.

“Era previsto un evento che mio figlio aspettava con ansia: il tour delle auto a grandezza reale del film Cars.

Vestito di tutto punto con la sua maglietta di Cars, comprata DA VOI, oggi l’ho portato, emozionatissimo, ad Assago. Vista la posizione di Saetta, ci siamo avvicinati per fare una foto. Click, click, click, bimbo sorridente a lato della macchina. Avevate previsto un fotografo, sui sessant’anni, sembrava un rassicurante nonno con una digitale da 2000 euro, collegata a un pc dove un quarantacinquenne calvo digitalizzava un volantino carinissimo con le foto dei bimbi di fronte a Saetta, stampate all’interno della griglia di un finto giornale d’auto. Una copertina, insomma, che i bimbi chiedevano a gran voce e avrebbero poi incorniciato in una delle costose cornici in vendita nel Vostro reparto bricolage. Chiaramente, il mio biondino, che purtroppo per la sua malattia non parla (ancora), mi ha fatto capire a gesti che gli sarebbe piaciuto. Per quale ragione non farlo? Semplice, lo avrei capito dopo poco.

Attendo il turno di mio figlio, con estrema pazienza, e senza disturbare nessuno. Ci saranno stati una ventina di bambini, non di più. Non cento, una ventina.

Arriva il turno del mio piccolo, e non appena varca la transenna, resta il tempo di ben DUE SECONDI girato verso il suo idolo a grandezza naturale, invece di fissare l’obiettivo del fotografo. Mi abbasso, senza dar fastidio alcuno, scivolo sotto la corda e da davanti, chiedo a mio figlio di girarsi. Il fotografo comincia ad urlare “Muoviti! Non siamo mica tutti qui ad aspettare te” Mio figlio si gira, ma non abbastanza secondo il “professionista”. Gli chiedo “Per favore, anche se non è proprio dritto, gli faccia lo stesso la foto…” “Ma io non ho mica tempo da perdere sa? Lo porti via! Vattene! Avanti un altro, vattene!” Un bambino a lato urla “Oh, mi sa che quello è scemo” e il vostro Omino del Computer, ridendo “Eh, si! Vattene biondino, non puoi star qui a vita!” Mio figlio, che non è SCEMO, non parla ma capisce tutto, sentendosi urlare dal fotografo, da quello che digitalizzava le immagini e dalla claque che questi due individui hanno sollevato ed aizzato, si mette a piangere, deriso ancora dal fotografo che lo fa scendere dal piedistallo di fortuna che avete improvvisato davanti alla macchina, facendolo pure inciampare. A nulla valgono le imbarazzate scuse della guardia giurata,che poco prima aveva tranquillamente familiarizzato con mio figlio. L’umiliazione che è stata data dai Vostri incaricati, che avrebbero dovuto lavorare con i bambini, a un piccolo di quattro anni che ha la sfortuna di avere una sindrome che poco gli fa avere contatto visivo con il resto del mondo e non lo fa parlare, è stata una cosa lacerante. In lacrime, con il torace scosso dai singhiozzi, umiliato, deriso, leso nella propria dignità di bambino non neurotipico. Una signorina, con la Vostra tshirt, mi si è avvicinata per chiedermi cosa fosse successo. Alla mia spiegazione, dopo averle detto che il piccolo aveva una sindrome autistica, mi ha detto “Ma se non è normale non lo deve portare in mezzo alla gente“…” continua

Ciò che più mi ha sconvolto é leggere che le mamme ed i papà presenti a questa orribile scena non hanno mosso un dito in difesa di Barbara e del suo bambino. Indifferenza totale…
Dante li considererebbe degli IGNAVI [… sono coloro che durante la loro vita non agirono mai né nel bene né nel male, senza mai osare avere una idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre] . Destinati all’antinferno.
Non ho altro da aggiungere.. Fate avere la vostra opinione a Barbara.. L’abbraccio della rete é importante.
Ci rileggiamo nei prossimi giorni..