Ciao Marco

È difficile spiegare quello che si prova quando una notizia come questa ti coglie alla sprovvista: dolore, stupore, impotenza e lacrime.

Lacrime di rabbia amare, al pensiero che al mondo ci sono tante, molte persone che non dovrebbero stare su questa terra, che portano sofferenza, quando invece tu eri sempre pieno di sorrisi per tutti, prodigo di consigli e risate.
Lacrime di dispiacere per chi resta, per una moglie e due figlie che erano la tua vita.
Sono stata fortunata a conoscerti Marco.
La vostra casa di Milano era un vero porto di mare: un rifugio, una cuccia per tutti quegli amici che passavano per la città e cercavano un momento di riposo, un caffè prima del treno per Torino. Una fetta di pane, quello buono fatto da Paola. Due spaghetti e un grattino alle gatte. Mezz’ora di connessione wi-fi, scarico la posta e poi vado.

Un angolo quieto dove riporre le scarpe da ‘scaramacaia‘ che solo Paola ed io potevamo comprare e ogni volta che mi vedevi con quelle scarpe ai piedi mi dicevi sempre la stessa frase ‘ciao zenzerina scaramacai!

Sono stata fortunata a conoscerti. Eri un uomo buono e generoso e mancherai a tanti di noi, figli di questa grande e bella famiglia che è la rete.

Una rete bellissima, anche grazie a te.