sgombro

Azzurro come il cielo in cui si riflette mentre nuota nel nostro azzurro Mar Mediterraneo, lo sgombro è una vera e propria scoperta in cucina.
Beppe ed io abbiamo deciso di cominciare dai pesci chiamati poveri, lo sgombro e il merluzzo, per inaugurare questa piccola avventura insieme: mese dopo mese Giuseppe Benedetto (per gli amici Beppe Gallina) ed io vi faremo scoprire ciò che il nostro mare Mediterraneo ( e non solo) ci offre, cosa comprare e cucinare. Con un occhio di riguardo per il portafoglio (che di questi tempi male non fa) e come realizzare ricette sopraffine con i suoi suggerimenti [ogni tanto anche dei miei eh? :) ].

Avevate conosciuto Beppe qualche mese fa, in una mini video intervista pubblicata su Un tocco di zenzero. Ora torna da queste parti per raccontarvi qualche informazione preziosa. Speriamo vi siano utili. E per chi di voi fosse dalle parti di Torino, consiglio una sosta al Mercato del pesce di Porta Palazzo, Banco n° 2, Pescheria Gallina.

Sgombro in conserva

Sgombro. Nel Mediterraneo sono presenti almeno due specie di Sgombri: lo sgombro comune o maccarello o lacerto e lo sgombro lanzardo o ancora lacerto. Il primo, privo di vescica natatoria può raggiungere anche il mezzo metro di lunghezza. Il secondo, più piccolo, si riconosce per l’occhio grande e le numerose macchie scure sul dorso e sui fianchi. La colorazione per entrambi è vivace e vira dall’azzurro intenso al verde. Popolano il Mediterraneo e l’Atlantico orientale in grandi banchi, e d’inverno migrano in acque più profonde. In Primavera si avvicinano alle coste per andare a caccia di acciughe ( e, ahimè, sono con loro pescati!)

Di tutti i pesci azzurri è il più difficile da digerire a causa dell’alto contenuto di grassi insaturi, quindi necessita di cotture che facilitino l’eliminazione dei grassi, per facilitarne la digestione.
Cotture: bollito {farlo raffreddare e poi consumarlo freddo} alla griglia, al forno, gratinato.
Stagionalità: da dicembre/gennaio fino a fine Marzo.
È facile da pulire, ha pochissime spine ed è privo di squame.

sgombro

Sgombro sott’olio alla menta e semi di finocchio (ricetta di Sandra)

sgombri freschissimi mezzo kg
aglio 1 spicchio
menta qualche foglia ( se in stagione) se no menta secca
semi di finocchio 1 cucchiaino
sale marino
aceto di vino bianco
olio extra vergine di oliva cultivar taggiasca

pulire e diliscare gli sgombri (se nn potete fatelo fare al pescivendolo) . Avvolgere i filetti in una mussolina o canovaccio (i teli andranno lavati molto bene e sciacquati prima dell’utilizzo). Metterli in una casseruola con acqua fredda (dovranno essere coperti) e sale. Far bollire per qualche minuto (massimo 2-3). Togliere dall’acqua di cottura, far gocciolare bene, e trasferirli in una ciotola di ceramica; coprirli con l’aceto di vino bianco.
Lasciare marinare per un’ora e mezza circa.
Tritare l’aglio, aggiungere la menta, i semi di finocchio e mescolare bene.
Togliere i filetti di sgombro dal canovaccio, trasferire in un barattolo di vetro capiente, alternando con il trito aromatico. Coprire con l’olio extra vergine di oliva. Consumare il giorno dopo.
Si conservano per parecchio tempo in frigorifero.

Preparatelo perché è una delle cose più buone mai assaggiate! Nell’insalata, con qualche seme di zucca e girasole è il tocco di classe :-)

Ci rileggiamo prestissimo, con la seconda scheda sul pesce! Ciao a tutti da Beppe & Sandra.

Sgombro in conserva