Amo i calamari odio le seppie! Ho fatto outing, ecco*.. Lo avevo già fatto con le cozze, qualche tempo fa. Molto tempo fa. Ci sono cose che mi piacciono poco, anzi direi quasi per nulla. Sono poche in realtà le cose che non mangio e tra queste seppie e cozze. Se poi capita che in una zuppa ci siano cozze e seppie non è che mi tiro indietro, sia chiaro! Ma se devo andare al mercato a comprare pesce, molluschi e crostacei, beh, diciamo che non rientrano nella lista della spesa, almeno non molto spesso!
Questa ricetta arriva dalla Grecia ed è tratta dal bellissimo volume di Ponte Alle Grazie ‘Il libro del pesce‘ di Donatella Nicolò, che mi piace leggere (oltre che consultare per la cucina) per le innumerevoli notizie legate alla pesca sostenibile e alla miriade di pesci buoni e sani che vivono nei nostri mari, fiumi, laghi. Si imparano molte cose utili.
Perché la vita è mica fatta di soli tonni pinna gialla! >—>
calamari medie dimensioni 4 (con le sacche integre)
cipolla 1+1
pinoli 3 cucchiai
uvetta 2 cucchiai
riso a grana lunga (patna/basmati) grammi 80
foglie di menta 2/3
cannella 1 pizzico
sale & pepe
olio e.v. di oliva q.b.
vino rosso 2,5 dl
acqua 2,5 dl
aneto e prezzemolo qualche foglia per aromatizzare
Pulite i calamari e tagliate i tentacoli a pezzi. Tritate una cipolla e rosolatela con 4 cucchiai di olio e.v.di oliva. Unite i tentacoli e fateli rosolare brevemente. Aggiungete poi 3 cucchiai di pinoli, 2 di uvetta ammollata in acqua tiepida e strizzata e il riso. Cuocete per un minuto. Coprite a filo di acqua, profumate con la menta tritata e un pizzico di cannella, salate, pepate e cuocete a fiamma bassa per 10/15 minuti, unendo eventualmente ancora acqua, fino a quando il riso risulterà cotto e il liquido assorbito. Lasciate raffreddare.
Farcite le sacche dei calamari con il riso e chiudetene l’apertura con uno stecchino. Tritate la cipolla restante e fatela rosolare in un tegame con 4 cucchiai di olio e.v. di oliva. Unite il vino rosso e l’acqua, portate a bollore, aggiungete i calamari e cuocetele a fiamma bassa per 40/45 minuti. A fine cottura, aromatizzate con foglioline di aneto e prezzemolo tritate.
* il mio outing è dovuto al fatto che nella ricetta originale si utilizzavano le seppie e non i calamari.
Consiglio: se non avete molto tempo potrete anche lessare il riso a parte, scolarlo al dente e unirlo agli ingredienti del ripieno.
Idea in più: provate a servirlo come risotto. Davvero una delizia. Ora è una delle mie ricette preferite!
Il sommelier consiglia in abbinamento: un Syrah molto giovane oppure un Lambrusco vivace.
Sono belli i libri di Ponte alle Grazie, quello sul pesce l’ho sfogliato da maite. Bei colori autunnali.
A me piacciono sia i calamari che le seppie e li faccio ripieni con il pangrattato e poi uguali uguali (tranne la cannella) e aggiungo le foglie di alloro, ma con il riso è veramente una bella idea!
il libro mi manca, ma mi sembra molto interessante. l’idea della menta mi stuzzica. un bacione sandrina
Non conosco il libro ma sembra interessante…
Buoni questi calamari!
Anch’io come te preferisco altro a conchigliame e crostacei…vabbè le cozze ripiene pugliesi possono costituire un’eccezione ;)
Col riso non li ho mai fatti, devono essere squisiti!
Besos
Mamma che ignorante che sono, mica lo so se riesco a distinguere le seppie e i calamari solo dal sapore, senza guardarli “in faccia”?
Pensavo fossero pressocchè identici.
Che vergogna, e pensare che sono napoletana!!!!!
Mi toccherà fare una prova d’assaggio bendata
questa è una di quelle cose che adoro ma che, non so perchè, non ho mai fatto.
e sembrano pure facili… bisogna assolutamente rimediare!
mi piacciono molto i calamari ripieni, questa versione mi è nuova e quindi… segnare!!!
buona giornata :)
davvero interessante. Proverò quanto prima. tra l’altro mi stupisce sempre quanto le cozze generinino amore-odio in molti. Secondo me spaghetti alle cozze con cottura a risotto (cfr Allan Bay) potrebbero mettere pace.
Ciao
Grazie Sandra per tutti i complimenti! Mi ha fatto davvero piacere leggerli. Ho scritto il libro del pesce con entusiasmo e sapere che sono riuscita a trasmetterlo è per me una grande gioia. Tu hai proprio centrato lo spirito giusto: la volontà di citare anche le specie più particolari è stato fatto proprio per invogliare le persone più curiose a sperimentare cose nuove. E ben vengano le sostituzioni come nel tuo caso: indice di fantasia e creatività…
Mi capita spesso di leggere pagine del tuo blog: non riesco a partecipare attivamente perché purtroppo ho sempre poco tempo, ma ti faccio tanti complimenti: sei davvero brava!
Quanto al libro, lo dico a chi fosse interessato ad acquistarlo, non è sempre facile trovarlo: trattandosi di una collana, spesso i riordini da parte delle librerie vengono fatti un po’ in batteria… Si trova invece facilmente online, per esempio sul sito Feltrinelli e su Bol.
Posso dirvi che ne sto scrivendo un altro, ma non posso anticipare nulla…
a presto (spero)
Donatella Nicolò
Adoro il nuovo look del blog, adoro questo post (anche se, ahiahiahi, io AMO le cozze con tutta me stessa!) e adoro questo calamarone!
10 e lode!