Sidro. Non è la prima volta che dedico la mia attenzione a questa bevanda antica e purtroppo ancora poco apprezzata. Nel 2009 (ad Ottobre) ho organizzato, in collaborazione con lo Scannabue, una gran bella degustazione La mela stregata, un pranzo a base di sidro abbinato ad un intero menù dall’antipasto al dessert. Pare che da qualche tempo l’attenzione degli esperti si sia spostata sul sidro di mela e di pera, il poiré. Mi fa piacere sapere che la mia intuizione di 2 anni e mezzo fa fosse giusta, un tocco di zenzero precorre i tempi e le mode.

Il sidro Maley è prodotto in Valle D’Aosta. L’amore per questo prodotto e per la tradizione che c’è dietro, inizia già dal nome, Maley che è l’antico nome con cui veniva chiamata la mela ai piedi del Cervino, in Valtournenche, ma è anche l’antico nome con cui si chiamava il Monte Bianco, la grande montagna.

Prodotto da antichi meleti valdostani e savoiardi, il sidro Maley vuol riprendere l’antica tradizione della Valle nella produzione di Sidro. I frutteti impegnati hanno più di secolo di vita e continuano a dare frutti eccellenti e preziosi per la realizzazione del sidro.
Il sidro spumante metodo ancestrale è prodotto a Novalaise, e nasce dal matrimonio tra la mela Raventze e la mela Coison de Boussy (tipica della Valle dell’Harve in Alta Savoia).
Di colore giallo oro, al naso ha sentori di mela verde e agrumi freschi, mentre in bocca ha una dolcezza avvolgente ma non predominante, e ha una spiccata nota minerale che lo caratterizza.

Viste le caratteristiche del sidro spumante metodo ancestrale, ho pensato di accompagnarlo ad un risotto preparato con formaggio caprino, la buche de chevre, e dei mirtilli rossi disidratati, che riprendono leggermente l’acidità della mela, senza sovrastarla.

per preparare il risotto vi occorrerà:
riso carnaroli grammi 160
scalogno se piccolo uno se no metà (tritato)
buche de chevre
1/2 bicchiere di Sidro Maley, metodo ancestrale
burro
mirtilli rossi (cranberries)
sale & pepe

In una casseruola scaldare il burro, soffriggere leggermente lo scalogno, far tostare il riso e sfumare con il sidro. Aggiungere poco a poco dell’acqua calda e salare. Quasi a cottura ultimata far sciogliere un pezzetto di buche de chevre, mantecare. Aggiungere dei mirtilli disidratati a pezzetti e qualche briciola di buche de chevre. Aggiustare di sale e pepe e servire subito con un bicchiere di Sidro Maley, metodo ancestrale.

P.s. nella foto qui sotto una bella degustazione di formaggi acquistati da Baudracco, vero tempio della gastronomia torinese.

Ringrazio Simone Morosi per avermi fatto scoprire questo sidro, una vera sorpresa. Grazie Simone! :)