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Il mio ultimo viaggio dell’anno si è svolto in Trentino, ed esattamente in Val di Fiemme. Tre giorni trascorsi in compagnia di amici alla scoperta del territorio: la visita ad un birrificio artigianale, un produttore di formaggi caprini, un genio delle infusioni naturali e dei digestivi fatti con le erbe della Val di Fiemme (Pino Mugo, Pino cimbro, Cumino di montagna) e non ultima la visita al Pastificio Felicetti, che attendevo da un anno circa.
Oltre a tante altre cose molto interessanti e all’ottima cucina trentina, che per altri progetti in corso sto studiando da qualche giorno.
Dopo aver assaggiato tante delizie, tra cui le torte tipiche di Cose buone da Paolo a Cavalese, ho deciso di provare a farne una a casa, da portare in montagna per il nostro week end di fine anno: un dolce semplice, di tradizione antica e davvero delizioso!

pane di segale raffermo – 150 gr
mandorle intere  100 gr
birra artigianale di Fiemme 250 ml (in sostituzione potrete usare una birra artigianale bionda)
zucchero 90 gr
uova codice 0 bio 2
4 spezie 1/2 cucchiaino
lievito per dolci 1/2 bustina

Spezzare il pane, metterlo in una ciotola capiente e coprirlo con la birra. Nel frattempo frullare lo zucchero con le mandorle, fino ad ottenere una farina dalla consistenza sottile. A parte sbattere le uova e mescolarle con il composto di mandorle e zucchero. Aggiungere al pane ammorbidito con la birra e amalgamare bene. Per ultime aggiungere le spezie ed il lievito, mescolare bene.
Portare il forno (ventilato) a 180°
Ungere con poco burro uno stampo a cerniera di cm 22 di diametro e trasferirvi l’impasto. Cuocere a 180° per 40/45 minuti o fino a quando sarà cotta. Attendere che si sia raffreddata prima di toglierla dallo stampo.
Servire con confettura di mirtilli rossi.

Dopo la visita al birrificio di Fiemme dell’inizio di Dicembre, sono riuscita a portarmi a casa solo un paio di bottiglie, ahimè il viaggio in treno non mi consentiva di fare di più :)

Birra di Fiemme

In Val di Fiemme dal 1999 Stefano Gilmozzi ha voluto riportare la birra artigianale, recuperando un antica tradizione, ormai quasi estinta, ed iniziando a produrre una birra “unica”, perchè fatta con i luppoli migliori e malti selezionati.
Il prodotto di Stefano Gilmozzi è unico, una birra fatta con il luppolo coltivato in valle ed estratti di malto, ed è una birra non pastorizzata né filtrata con gradazione di circa 4,8°.
Ha un aspetto leggermente torbido, poco frizzante, con schiuma aderente, di colore giallo paglierino, con tenue aroma di luppolo, corpo rotondo, leggero, di media amarezza con retrogusto asciutto leggermente acido e fruttato.
Stefano ha chiamato le birre Larixbier e Kellerbier per il loro colore: larix in latino significa larice, ‘l’albero rosso‘ che in valle non manca, Keller in tedesco significa cantina, ed è la classica ‘birra di cantina‘.

Grazie a Riccardo e Cristian per l’ospitalità e per avermi dato l’opportunità di scoprire una valle e un territorio meraviglioso.

Buona fine d’anno a tutti amici :)