carpaccio di Morone

Come sapete amo andare alla ricerca di prodotti alternativi, che vadano al di là del salmone, del tonno e di tutti quei pesci che grazie alla scelta irresponsabile di noi consumatori negli ultimi anni, rischiano l’estinzione. Sia ben chiaro, negli anni passati anche io ho acquistato le mie belle porzioni di tonno e non solo. Ma da qualche tempo a questa parte ho deciso che il menu doveva cambiare. Così, almeno in casa nostra, cerchiamo di acquistare una parte degli altri mille e più pesci presenti nei nostri mari.
Tra gli ultimi acquisti sostenibili il Morone (Centrolophus niger) anche detto Ricciola di fondale

Morone

E’ tra i pesci più pregiati e ricercati dei nostri mari. Devo dire di essere stata fortunata nella mia ricerca, questa volta: visto sul banco del pesce di Eataly sabato scorso, me ne sono innamorata subito, nonostante il suo aspetto non proprio bellissimo! Così ho chiesto all’addetto che mi stava servendo: ma questo, che pesce è??? Un Morone, mi risponde. Interessante, rispondo. Ultimo esemplare a disposizione, signora. Lo prendo!
La sua carne è bianca e molto delicata ( potete vederlo dalla foto), carnosa e succulenta. Il Morone si ciba di scampi e gamberi, il buongustaio! e vive a circa 500 metri di profondità.
La cattura avviene esclusivamente con i palamiti di fondo e con la paranza.

Per il carpaccio ho utilizzato olio e.v. di oliva del Garda bresciano Il Brolo, dell’amica Patrizia Rampa. Ci siamo conosciute un paio di anni fa a Terroir Vino da Filippo Ronco , e la scorsa settimana è passata a trovarci a Torino, per una gita golosa assieme al suo consorte, Paolo Ghislandi, alias Cascina Carpini.
La coppia Patrizia & Paolo fa parte di un bellissimo progetto, quello de  ‘I Sovversivi del Gusto‘ nato qualche anno fa da un’idea di Adriano Liloni e da altri produttori (trovate l’elenco completo sul loro sito).
Vi consiglio di visitare il loro sito e, se potete, acquistate il libro, che è già alla sua seconda edizione, opera a cura di Michele Marziani con fotografie (bellissime!!) di Marco Salzotto.

Tornando al carpaccio..due lacrime di olio del Garda dal sapore delicatissimo, leggermente erbaceo, quasi etereo, un pizzico di sale affumicato e per contrasto due alchechengi, dalla nota leggermente acida. Ecco fatto, il vostro antipasto di pesce è pronto! Direi che anche Utdz ha scelto una linea sovversiva per la sua cucina, che ne pensate???

Olio e.v. di oliva del Garda Bresciano Il Brolo