Continua il nostro bellissimo viaggio in Giappone in compagnia di Giulia Maglio, aka Jiji Sake.
Oggi Giulia ci racconta il Capodanno giapponese, una festa molto differente da quella alla quale siamo abituati, una festa più intima e raccolta.
Con la speranza di tornare tutti a viaggiare molto presto.
ありがとう。Arigatou Giulia!
Buon anno a tutti!
Spero che abbiate passato le vacanze nel miglior modo possibile! Voglio iniziare questo 2021 raccontandovi come si passano le feste di fine anno qui in Giappone.
Avete presente tutti i Babbo Natale appesi ai balconi, le corse per i regali di Natale, lo zio brillo al pranzo del 25 che russa a tavola, i botti di capodanno? Ecco dimenticatevi tutto, tranne lo zio, che quello lo abbiamo anche qui ;)
Per i giapponesi il Natale non ha un significato religioso ed è semplicemente una scusa per agghindare le città con luci colorate e per finalmente trovare il coraggio di invitare a cena fuori la famosa “cotta”, come in un secondo San Valentino.
Per chi un compagno c’è l’ha già o ha voglia di farsi una serata con gli amici, il menù di Natale prevede una cosa soltanto. Siete pronti a cadere dalla sedia? Io vi ho avvertiti.
Il menù di Natale è rigorosamente KFC.
Siete ancora con me? Si lo shock è tanto, e vedere la gente che fa la fila nonostante abbia prenotato il famoso pollo fritto con largo anticipo, è uno spettacolo surreale. Per citare la famosissima frase “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…”
Il 26 dicembre però è tutto finito, per lasciar spazio alla vera festa: Capodanno.
Per i giapponesi capodanno è la festa più importante dell’anno e rappresenta un momento da passare con la famiglia e rilassarsi. In pratica qui le cose sono esattamente al contrario di quello che accade in Italia.

Osechi Ryori
Oshōgatsu お正月 o Capodanno inizia con le grandi pulizie della casa qualche giorno prima del 31 Dicembre. Bisogna iniziare il nuovo anno nel miglior modo possibile e pulire la casa da cima a fondo è importantissimo. Altra cosa da non dimenticare sono le nengajō, le letterine che si spediscono ad amici e conoscenti per augurare buon anno a tutti. Oshōgatsu è il momento per chi lavora in città di tornare a casa a visitare la famiglia. Per qualche giorno si sta tutti insieme, si mangia, si dorme insieme e ci si riposa. I giapponesi lavorano duro tutto l’anno e hanno pochissime vacanze ed il capodanno rappresenta il momento migliore per farsi prendere finalmente dalla pigrizia.
La maggior parte dei giapponesi compra questi immensi bento chiamati Osechi ryori (si pronuncia oseci riori) che comprendono una varietà infinita di pietanze che sfameranno la famiglia per diversi giorni, così anche le mamme hanno un po’ di riposo.
Il 31 dicembre prevede che si mangi la soba, gli spaghetti di grano saraceno, e che la sera si vada a pregare al tempio buddista. Poco prima dello scoccare della mezzanotte la gente fa la fila per pregare e per far suonare a turno la grande campana (ce n’è una ad ogni tempio). Secondo il buddismo gli esseri umani hanno 108 peccati e complessivamente bigogna suonarla 108 volte prima di entrare nel nuovo anno.

Dentro il Super Bento: Osechi Ryori
Le feste di Capodanno durano di solito fino al 4 gennaio e comprendono cibo, sake e giochi. Si dice che gli italiani mangiano tanto ma quando il primo gennaio ti svegli alle 7 e sul tavolo ci sono già sushi, zuppe, il famoso super bento di cui sopra ed al posto del caffè ti offrono sake, sai già che sarà una lunga giornata. Continuo a vedere cose che voi umani…
Scherzi a parte, all’inizio dell’anno è importante andare di nuovo al tempio a pregare. In giapponese si chiama hatsumōde, la prima preghiera dell’anno.
E dopo essere andati al tempio, che si fa? Si torna a mangiare! Uno dei piatti che prediligo è l’Ozōni, una zuppa che prevede diversi ingredienti a seconda della regione, al quale si aggiunge il mochi grigliato. Buonissima!
Dopo tutti questi giorni di cibo e sake, il 7 di gennaio si usa preparare la Nanakusagayu, una zuppa di riso con 7 erbe diverse che aiutano lo stomaco dopo le mangiate di capodanno. È amara e non particolarmente buona ma fa molto bene!
Il capodanno giapponese prevede altri rituali che possono variare di regione in regione e di famiglia in famiglia. C’è chi va al cimitero a salutare i propri cari, c’è chi invece di comprare il super bento lo prepara ancora come si faceva una volta, c’è chi lo passa al parco a far volare gli aquiloni (altra tradizione) e chi aspetta la mezzanotte seduto davanti alla TV ascoltando il conto alla rovescia del Carlo Conti giapponese. Niente botti di capodanno, niente feste sfrenate o epici countdown.
L’importante è passarlo con la famiglia, rilassarsi e fare il pieno di energie per l’anno che viene.
Quando potremo viaggiare di nuovo e verrete a trovarmi, sappiate che qui il Paese si addormenta il 31 dicembre e si risveglia poco prima che in Italia arrivi la Befana. I negozi sono tutti chiusi, stiamo finendo le ultime pietanze rimaste nel super bento, il sake è ormai finito e stiamo tutti cercando di svegliare lo zio ubriaco per andare a pregare al tempio.
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