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Come ho scritto su FB tra Roma e me c’è sempre stato un rapporto di amore/odio.
Chi mi conosce sa che non sopporto il caldo e credo che Roma abbia vinto più volte il premio come città più calda (o quasi) d’Italia. Quanto meno la più afosa.

Quando a Giugno mi è arrivato l’invito dal 47hotel, non avevo per niente calcolato che questa sarebbe stata una delle estati più torride degli ultimi anni. A Settembre la temperatura (anche a Torino) era in media sopra i 30 gradi tutti i giorni, figuratevi a Roma. In poche parole ci siamo squagliati, alternando gran caldo a temporali tropicali. Senza contare che Trenitalia ci ha regalato un ritardo di 45 minuti sulla tabella di marcia.
Benvenuta a Roma Sandra!

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L’arrabbiatura e il nervoso sono passati in fretta, ci è bastato raggiungere la terrazza dell’hotel per la cena al ristorante Circus: sotto di noi una vista magnifica sulla Roma antica, visto che l’hotel ha una posizione strategica e invidiabile nel centro storico di Roma. Alle nostre spalle il Teatro di Marcello in tutta la sua maestosa bellezza. Nel bicchiere un ottimo americano, quello di cui avevo bisogno per iniziare il week end. Per fortuna la temperatura in terrazza era perfetta, come del resto tutta la cena. Abbiamo scelto un antipasto di gamberi crudi e a seguire due piatti dalla tradizione romana: bucatini a l’amatriciana e saltimbocca alla romana.

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La posizione invidiabile dell’hotel ci ha permesso di muoverci sempre a piedi per tutto il fine settimana: avevo già scaricato maps.me che funziona molto bene (anche se siete offline, soprattutto all’estero), scarpe comode ai piedi, crema solare e occhiali da sole. Terminata la colazione in giardino, direzione Campo dei fiori, iPhone alla mano e naso all’insù. Pronta per rivedere un pezzetto di Roma.

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È presto e per strada non c’è ancora molta gente, ma troviamo un sacco di localini, bistrot, botteghe, caffè.  Dispensa Cibo Urbano ha attirato la mia attenzione, questa grande porta aperta sulla strada invita ad entrare e a dare uno sguardo. Subito dopo una vecchia bottega, Abbacchi e frattaglie, polleria e uova, esempio di quelle piccole botteghe che stanno scomparendo, proprio alle spalle di Campo de’ Fiori.

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Poi arrivi nella piazza ed è un tripudio di suoni, odori, colori, le urla dai banchi del mercato. Proseguiamo la passeggiata su Via dei Banchi Vecchi e allungo lo sguardo sulla vetrina di una gioielleria, anelleria, la Bottega orafa di Liliana Michilli. E qui il Doc mi compra uno splendido regalo.
Se passate da Roma andate a dare un’occhiata in questa piccola bottega, una vera chicca se vi piacciono i gioielli, adatta anche ai signori uomini, una selezione di gemelli dalla fattura originale e tutti bellissimi. E poi il titolare è una persona deliziosa, è stata una vera scoperta.

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Il caldo inizia a farsi sentire, io che speravo in temperature miti! Ahimè no, passo dopo passo, monumento dopo monumento, dopo due bottigliette d’acqua giungiamo a Piazza San Pietro, tripudio di folla e controllo di ogni borsa come è giusto che sia in tempi difficili come questi.

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Verso le 13 l’appetito inizia a farsi sentire. Fuggiamo da piazza Navona per cercare un posticino defilato nelle vie laterali e ci imbattiamo in questa minuscola vineria in Via Santa Maria dell’Anima, SOLO gastronomia e vineria, uno dei pochi locali senza il buttadentro (come li definisco) quei locali tipicamente turistici, che non amo particolarmente. Il titolare era intento a preparare due cocktail al tavolo, ci sorride, ci saluta cordialmente. Ci ha convinto e ci sediamo. Ho voglia di relax, di un buon bicchiere di vino laziale e di qualcosa di semplice. Mi propone un calice di Moss, Sauvignon Moscato, Lazio IGP, secco e sapido come piace a me. Scegliamo un piatto di roast-beef e una burrata freschissima da 250 grammi appena consegnata, accompagnata a dolcissimi pomodori dell’orto (foto). Ottimo anche il pane, non mi sono segnata il nome del forno. Peccato. Abbiamo preferito stare leggeri, per cena ci aspetta la cucina di Roscioli, luogo tanto amato da Stefano Bonilli.

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Cammina, cammina arriviamo davanti alla Bocca della verità, a due passi dall’47Hotel. Non c’ero mai stata prima e vedere la coda dalla finestra dell’hotel, già di prima mattina, mi ha incuriosito. La coda ? Esatto, per poter scattare una foto davanti al mascherone tanto famoso (ve lo ricordate il film Vacanze Romane?), ora chiedono due euro per persona, per una foto. Avete capito bene: 2 € per ogni foto. Come direbbero a Roma, anvedi! A me è bastato immortalare la Bocca da fuori ;) (mica per i due euro, per l’attesa!) e poi abbiamo appena fatto in tempo a tornare in hotel, alle 15,30 un altro nubifragio si è abbattuto su Roma, facendo pure parecchi danni.

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Relax , un tè in camera. Poi di nuovo fuori per una bella passeggiata prima della cena da Roscioli, la tanto attesa cena, era da tempo che ci volevo andare e dopo l’uscita del libro di Elisia Menduni (con le belle foto di Maurizio Camagna) la curiosità si è fatta più forte. Poi Roscioli a Roma è una vera e propria istituzione: Carbonara, Gricia, Amatriciana? Salumi da favola? Da Roscioli! Per non parlare del pane del forno.

Roscioli: il pane, la cucina e Roma

Roscioli: il pane, la cucina e Roma

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La nostra cena a due: una bottiglia di Silene di Damiano Ciolli, una cacio e pepe, una Gricia (che trovo sia buonissima e forse, a torto, meno conosciuta delle altre ricette tipiche), una selezione di salumi italiani e acciughe del Mar Cantabrico con crostini di pane caldo e burro. La felicità. Così felici da portarci un pezzetto di Roscioli e dei suoi favolosi salumi a Torino, con 200 grammi di prosciutto crudo di Norcia, meraviglioso prodotto umbro.

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Negli ultimi anni molti viaggi intorno al mondo, anche molto lontano se penso all’Australia, a scoprire e assaggiare le cucine di tutto il mondo. A volte però basta salire su un treno, in 4 ore arrivi a Roma (se il treno è puntuale) e scopri un universo fatto di tradizione, di cultura, di ospitalità, di ricette uniche e irripetibili, prodotti incredibili. Stare seduta a quel tavolo ad osservare gli altri clienti, per la maggior parte stranieri, ma di quegli stranieri che apprezzano e cercano l’unicità della nostra cultura gastronomica, che parlano sottovoce, che consultano la carta dei vini, che scelgono solo i prodotti migliori, che non fanno rumore. Queste persone mi fanno sentire orgogliosa e onorata di essere nata in questo magnifico paese. Sì perché spesso sono loro a fare grande l’Italia, la gastronomia, la storia, i vini. La maggior parte delle volte noi non ne siamo capaci. Ed è bello sapere di appartenere a questo bel paese, forse il paese più bello del mondo. Quando sono all’estero e dico di essere italiana alle persone si illuminano gli occhi, se sono su un taxi spesso sorridono e mi dicono: che bella Italia! In qualsiasi luogo mi trovi quasi tutti mi dicono la stessa cosa. Allora rimbocchiamoci le maniche e facciamo che sia ancora più bella questa Italia.

Antico Forno Roscioli- Roma

Antico Forno Roscioli- Roma

roma-e-storia-da-qualsiasi-punto-tu-la-guardi

Grazie all’invito del 47hotel ho finalmente fatto pace con Roma. L’albergo come ho detto in apertura, è in una posizione fantastica, molto accogliente e il personale gentile e disponibile. Se decidete di recarvi a Roma per vacanza o per affari ve lo consiglio: ha solo 61 camere e se, come me, amate gli alberghi di piccole dimensioni credo sia la soluzione ideale.
47Hotel Via Luigi Petroselli, 47, Roma
Telefono: 06 678 7816
mail: reservations@fortysevenhotel.com

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Ajio & Ojio , Fortyseven Hotel (Roma)

Ajio & Ojio , Fortyseven Hotel (Roma)

post realizzato in collaborazione con 47Hotel