Il viaggio a Mauritius di Marzo è così distante che quasi non mi sembra di essere partita. Invece so che non è stato un sogno, ma è reale, soprattutto perché dopo questa ennesima ed emozionante esperienza è rimasta reale e tangibile una bellissima amicizia. Cose che succedono quando si ha la fortuna di trovare persone speciali, con le quali condividere esperienze uniche.
È passato molto tempo, da quella settimana trascorsa letteralmente in Paradiso, così tanto attesa dopo un faticosissimo cambio di casa e un trasloco, che se ancora ci penso adesso mi prende lo sconforto a la stanchezza per la mole di cose fatte nei primi 3 mesi di questo 2014. Scatoloni, imballaggi, scelta dei colori, seguire i lavori. Smontare la vecchia casa, archiviare oggetti e fare anche pulizia, cosa che trovo assolutamente terapeutica ed essenziale, per fare spazio ad una nuova vita, dobbiamo liberarci delle cose vecchie e che occupano spazio vitale.
Dopo il famigerato trasloco, avvenuto l’8 Marzo, ho preparato i bagagli per una nuova splendida avventura: una settimana immersa nella cultura, nella gastronomia, nella vita mauriziana in compagnia di nuove amiche, visitando alcuni tra i più begli hotel e resort dell’isola. Il tutto è stato possibile grazie all’invito di Beachcomber Hotels, la stessa catena di hotel che mi ha permesso di visitare l’isola di Sainte Anne (Seychelles) nel 2013.
L’incanto inizia lunedì 17 Marzo, quando atterriamo a Mauritius e ci attende il transfer per la nostra prima destinazione, il Dinarobin Hotel Golf & Spa. Dal mio primo viaggio a Mauritius ricordo ancora un particolare, la magnifica luce, l’atmosfera che pervade l’isola, una vera oasi di pace e serenità. Ed è la stessa atmosfera che ci accoglie al nostro arrivo al Dinarobin, colazione con vista sull’Oceano Indiano, la spiaggia e le palme a fare da corollario. Io mi devo ancora svegliare dal lungo viaggio, cancellare la stanchezza accumulata dei mesi precedenti, ma ci vorrà pochissimo per immergermi nel luogo! Relax, un bagno e un massaggio per noi, le attività vere e proprie del viaggio inizieranno martedì mattina, con una bella escursione in bicicletta alla scoperta della vegetazione e della magnifica natura di Mauritius, una lezione di cucina con chef Berthy Meriza e per chi avrà voglia di cimentarsi, una bella lezione di stand up paddle ;-)))
Guardare Le Morne da sotto, con il naso in sù, è qualcosa di emozionante. Arrivando con l’aereo è facile ammirare questa montagna dal finestrino, che sovrasta l’isola, quasi a volerla proteggere. E noi ora ce l’abbiamo proprio sopra le nostre teste, a donarci ombra quando il sole è così forte e caldo da desiderare solo una bibita fresca, una sdraio e la quiete più assoluta.
Non tutti sanno che Le Morne dal 2008 è iscritta tra i siti patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, qui nel XX secolo si rifugiarono gli schiavi, per sfuggire ai loro aguzzini ed è da qui, dal monte Le Morne, che si lanciarono nel vuoto, preferendo la morte ad una vita di sofferenza e schiavitù. Ogni anno si celebra una cerimonia in ricordo dei mauriziani che si sacrificarono in nome della libertà.
L’itinerario in bicicletta è molto piacevole e ci permette di scoprire angoli nascosti, tra le spiagge e la foresta che incontriamo durante la nostra escursione, oltre a scoprire delle belle scorciatoie per raggiungere facilmente l’hotel senza dover percorrere la strada principale. Incontriamo i pescatori, di ritorno dalla battuta di pesca, venditori di street food, qualche gabbiano a farci compagnia sul piccolo molo, mentre ammiriamo il paesaggio. Ma dobbiamo muoverci perché nelle cucine del Dinarobin ci attendono per la nostra lezione di cucina creola, che non voglio assolutamente perdere, con chef Berthy: tante ricette locali, spezie ed ingredienti del posto. Una vera full immersion nella cucina mauriziana.
Iniziamo con un profumatissimo Chicken curry con latte di cocco, e a seguire un Beef Rougaille, uno stufato di manzo molto speziato. Per accompagnare il Pomme d’amour chutney tomato. Il Pomme D’Amour è un pomodorino, una via di mezzo tra il piccadilly e il pachino, dolcissimo, con il quale si prepara questo fresco chutney, ricco di erbe e spezie, perfetto per accompagnare i piatti più saporiti e piccanti, con del riso basmati.
Terminata la lezione pranziamo tutte insieme in compagnia dello chef, che ci racconta la sua vita in cucina e qualche divertente aneddoto, lui che ha iniziato giovanissimo questo lavoro, che mangia solo una volta al giorno, saltando il pranzo, per restare leggero durante il servizio in cucina. Dovrei prendere esempio da lui, se voglio tornare in piena forma!
Dimenticavo il salvataggio del passerotto prima di colazione. Ovviamente il mio animo sensibile ha cercato di salvare da morte certa un piccolo cucciolo di passero caduto da una trave e coperto di vernice, forse era resina, quella che si utilizza per rendere impermeabile il legno. Non mi sono persa d’animo e ho cercato di togliere (con il passero che faceva molta resistenza) più resina possibile dalle ali. Poi lo abbiamo liberato in una aiuola. Non so che fine abbia fatto, però mi piace pensare che forse sono riuscita a salvarlo. E grazie anche a Simona che mi ha aiutato!
La cena è stata una bellissima sorpresa: invece di accomodarci in uno dei ristoranti del Dinarobin, il Direttore Stuart De San Nicolas ha organizzato per noi una splendida serata sulla spiaggia, in una delle ville che affacciano sul mare. Chef Didier Jacob ci ha deliziato con una serie di portate, tra carne, pesce e ortaggi, il tutto cotto nelle foglie di banano, con le braci, sotto la sabbia, una curiosa tecnica appresa in uno dei tanti viaggi di lavoro dello chef, che ora è a capo delle cucine del Dinarobin dal 2011.
Una goccia di rhum ammirando le stelle è la degna chiusura di una splendida giornata.
Mercoledì escursione in barca alla ricerca delle balene, che a Mauritius vengono per riprodursi. Un’intera giornata in mare, con in mano il binocolo e anche uno strano strumento per ascoltare il canto delle balene sott’acqua. Ma purtroppo delle balene nemmeno l’ombra, dopo una posta di quasi un’ora. Non ci resta che riprendere la navigazione e dedicarci la pranzo, che l’equipaggio ci ha preparato, mentre noi cercavamo disperatamente di avvistare le balene.
Giovedì mattina impacchettiamo i bagagli e ci spostiamo verso la nostra seconda destinazione, il Trou aux Biches Resort & Spa, situato a Nord Ovest dell’isola di Mauritius. Prima però una sosta alla Rhumerie de Chamarel, per una degustazione e, per me soprattutto, per salutare l’amico chef Jason Mahadea, visto che alla Rhumerie ero già stata durante il mio viaggio nel Maggio 2012.
Mauritius è un’isola meravigliosa perché mi ha dato la possibilità di conoscere persone speciali con le quali ancora oggi ho rapporti di amicizia e per questo credo di essere una persona fortunata.
Dopo il pranzo al ristorante L’Alchimiste, siamo ripartite, direzione Grand Bassin, un piccolo lago e un luogo di culto indù molto importante per la popolazione presente a Mauritius. Infatti, tra Febbraio e Marzo si recano a Grand Bassin per adorare Shiva. Durante la nostra visita abbiamo trovato famiglie con bambini che offrivano cibo e doni a Shiva e alle altre divinità, ma è stato molto bello ed emozionante vedere i bambini giocare nell’acqua, mentre i genitori lasciavano le offerte.
Ho avuto anche io il mio piccolo momento di meditazione e la benedizione del Santone del Tempio, era una cosa che volevo fare da tempo, un momento solo mio, di riflessione.
Prima di raggiungere il Trou Aux Biches Resort & Spa, una breve sosta per visitare Le Cannonier altro bellissimo hotel della catena Beachcomber (in questo hotel è possibile prenotare il servizio All Inclusive, scambiabile con Le Mauricia), adatto anche alle famiglie con bambini, con un baby club fantastico (hanno anche la biberoneria per i bambini sotto i tre anni), oltre ad avere una magnifica vista sulle isolette di fronte. La sera successiva avremmo cenato al ristorante Le Navigator, con vista sull’Oceano, in compagnia del direttore, Rico Paoletti, italianissimo e innamorato di Mauritius ovviamente.
Giunte a destinazione, lasciamo i bagagli in camera e la super gentile Fatima Chuttoo (deus ex machina del Trou Aux Biches) ci invita a recarci in spiaggia per un momento di relax, un bagno e quattro chiacchiere, ammirando il tramonto. Come dire di no?
La cena è prevista presso il ristorante indiano Mahiya, ci vestiamo tutte a tema per l’occasione e io rimpiango di non aver mai comprato un sari. Sarebbe stato bello averne uno per questa serata davvero speciale, dove abbiamo parlato di tante cose, vita vissuta, viaggi ed esperienze di questi ultimi anni. Condiviso emozioni, la cosa più importante.
Il giorno successivo, venerdì, ci svegliamo con un cielo plumbeo, che non promette nulla di buono. Poco importa: ci lanciamo sulla spiaggia per una lunga passeggiata e anche se piove pazienza. Colazione e poi visita al Le Mauricia, dove il direttore dell’hotel Manuel de la Rosa, un simpatico e affascinante Gentiluomo spagnolo, ci farà dimenticare della pioggia. Le Mauricia è la soluzione ideale per le famiglie con i family appartment, per le giovani coppie che amano la vita notturna e lo shopping, situato a due passi da Grand Baie, uno dei villaggi più animati di Mauritius.
Sabato mattina in visita a Port Louis, per fare acquisti speziati al mercato: amo questo luogo perché riesce sempre a connettermi con la popolazione mauriziana, guardare i venditori che richiamano i clienti con le offerte del giorno, le trattative per l’acquisto del pesce. Ammirare i venditori di erbe mediche che promettono risultati miracolosi in tutti i campi, basta comprare un pacchetto delle loro erbe. Un magnifico spaccato di vita reale dell’isola. Incontrerete anche qualche turista in cerca di souvenir speciali. Io semplicemente mi accontento di poter fotografare la vita che scorre.
Dopo il mercato, un bicchiere di succo di canna da zucchero per rinfrescarci, e poi ci spostiamo verso Moka per la visita alla Maison Eureka (chiamata anche La Maison Creole), una delle più vecchie case coloniali dell’isola, ora diventata museo, con annesso ristorante, dove è possibile degustare la cucina tipica mauriziana e dove due anni fa ho preparato il mio primo chutney di cocco, che bei ricordi.
Il nostro viaggio sta per terminare, domenica ci spostiamo per la nostra ultima notte al Royal Palm, chiudiamo in bellezza il nostro viaggio. Anche il tempo ci regala una giornata intera di sole e caldo e possiamo approfittare della spiaggia, con un lungo e bellissimo bagno, qualche pagina del libro e chiacchiere in ottima compagnia. Il Royal Palm è forse il luogo più rilassante e tranquillo nel quale sono stata. Per alcuni è troppo tranquillo, ma per me dopo tanto girovagare, vita notturna in gioventù tra Ibiza e Formentera, ora ho voglia di silenzio e pace intorno a me, almeno quando sono in vacanza.
Ero già stata qui due anni fa, durante il mio primo viaggio a Mauritius e ho un bellissimo ricordo di questo luogo anche grazie a chef Michel De Matteis e alla lezione di cucina che ho fatto con lui.
Dopo la spiaggia un ultimo momento di relax alla Spa dell’Hotel, un massaggio, una tazza di tè allo zenzero e citronella, un bagnoturco e poi ci prepariamo per la nostra ultima cena sull’isola.
È stata una settimana indimenticabile, per i luoghi visitati, per gli incontri, per la cucina assaggiata e cucinata, ma soprattutto per le persone che hanno condiviso questi ricordi con me.
Il viaggio è un momento prezioso, perché ci fa scoprire luoghi nuovi a volte già conosciuti, ma in ogni caso sempre unici. Ora ho quattro fantastiche amiche con cui parlare, alle quali raccontare la mia vita e con le quali condividere nuove avventure. Sono davvero una persona fortunata.
Grazie a Beachcomber Hotels per l’invito e l’opportunità di viaggio e grazie per l’ospitalità a tutti i Manager.
Un saluto affettuoso a Conchita Li, dell’agenzia White Sand Tours, per averci fatto scoprire un lato di Mauritius che non conoscevamo.
‘On earth there is no heaven, but there are pieces of it’ Renard Jules