Mangiamo per nutrire, soddisfare ma anche per curare. Il più delle volte si mangia perché si deve mangiare. Non è proprio così sempre. Almeno per me non lo è.
Da quando ho intrapreso questa strada, il mio nuovo percorso lavorativo nel lontano 2005, ho avuto la possibilità di assaggiare tantissimi piatti, conoscere altrettanti chef, cuochi e cuoche. Esplorare, attingere a piene mani dai loro menù, i segreti delle cucine, preziosi consigli e qualche trucco.
Cucinare è un atto d’amore. Sempre. E guarda caso quando mi capita di assaggiare piatti preparati da chi di amore non ne ha (per niente e nessuno) la cucina è piatta, scialba e senza sapore. Un’accozzaglia di ingredienti buttati alla rinfusa nella padella e poi nel piatto.
Sono stati anni di esperimenti, tanti. E sono stati anche anni di fatiche alimentari, di problemi più o meno gravi tra allergie (6 mesi abbondanti di cortisone nel 2008 per sconfiggere un’allergia alimentare che stava per trasformarsi in shock anafilattico da un momento all’altro) di difficoltà respiratorie e di interventi al naso, con un olfatto che ormai va’ e viène. E per chiudere il cerchio, di problemi causati da una malattia autoimmune alla tiroide, che ormai colpisce tantissime donne e che mi hanno portato a fare una minuziosa ricerca e studio su quali sono gli alimenti e i prodotti permessi e quali sono assolutamente da evitare.
La lista di quelli da evitare è lunga, pure troppo, ma devo proseguire su questa strada per capire cosa realmente mi fa stare bene e cosa mi danneggia. Ovvio che con il lavoro che faccio non posso seguire alla lettera il mio prezioso decalogo e ogni tanto qualche deviazione sul percorso la devo fare, ricette comprese. Però sono contenta perché i risultati iniziano a vedersi e questo vuol dire che sono sulla strada giusta. Una delle ricette che in questo periodo freddo preparo con più frequenza è quella del brodo di ossa. Per alcuni solo la parola fa accapponare la pelle, ma vi assicuro che alla fine il risultato è davvero sopra ogni aspettativa.
Ingredienti per il brodo di ossa, sotto trovate anche le mie modifiche alla ricetta (dal sito Armonia Paleo)
1,5 kg di ossa di manzo (ossa da brodo con midollo, ossa con articolazioni quali il ginocchio)
4 litri di acqua naturale
1 carota
1 cipolla
1 gambo di sedano
2 cucchiai di aceto di sidro di mele
2 cucchiaini di sale integrale dell’Himalaya oppure sale integrale dell’Atlantico
Per questo tipo di preparazione ho utilizzato la slow cooker, perché la cottura varia da 9-10 ore fino ad arrivare anche a 20 ore. Il brodo di ossa più cuoce e più è buono. Solitamente sto tra le 9 e le 10 ore. LA slowcooker è comoda perché metto tutti gli ingredienti nella vasca di ceramica, aggiungo l’acqua, imposto la temperatura (LOW) e le ore di cottura e torno a lavorare. Ogni tanto controllo che tutto proceda per il meglio. Nel procedimento sotto la cottura è realizzata in una grande pentola: trovo che con la SC sia molto più semplice e la temperatura è controllata.
Nota e modifiche: a questa ricetta ho aggiunto un pezzetto di radice di zenzero (per tutta la durata della cottura), 2-3 bacche di ginepro, qualche bacca di pepe nero (4-5 non di più)
Procedimento nella pentola
Lavare le ossa.
Mettere le ossa in una pentola capiente, cospargere con l’aceto di mele, aggiungere le verdure mondate e lasciate intere, lo zenzero, le bacche di pepe e ginepro, il sale, versare l’acqua che dovrà coprire le ossa e le verdure.
Portare a ebollizione poi abbassare la fiamma al mimino (il brodo dovrà sobbollire, cioè formare piccole bollicine) e cuocere a tegame coperto per 36 ore.
Filtrare il brodo attraverso un colino per rimuovere tutti i frammenti di ossa. Buttare le ossa e le verdure utilizzate per la preparazione.
Servire il brodo caldo o freddo (dal sito Armonia Paleo)
Il brodo di ossa è un vero rimedio per chi ha problematiche autoimmuni: è un balsamo per l’intestino e le difese immunitarie, perfetto per iniziare una cena, corroborante quanto basta per scaldare la pancia, perfetto anche dopo cena la posto della tisana e per chi vuole cimentarsi, anche per la colazione. Io lo uso sia da solo che come fondo di cottura per verdure/ortaggi, per brasati. È perfetto per cuocere i tortellini (una delle cose per cui lo sgarrare è, ogni tanto, consentito) o la pasta in brodo, per preparare il risotto. Così quando decido di prepararlo aumento un pochino la dose e quello che avanza finisce nell’abbattitore e poi in freezer. Una volta che avete raffreddato il brodo sulla superficie si formerà uno strato di grasso di circa 1/2 cm. Mi raccomando non buttatelo via! Servirà per cuocere carne, uova e verdure, conferendo agli alimenti un sapore davvero particolare e soprattutto buono. Io lo asciugo bene, lo spezzo e conservo in un barattolo di vetro. Potete anche surgelarlo e usarlo al bisogno.
Avevo scritto di medicina ayurvedica lo scorso anno, parlandovi del Ghee. Quest’anno ho iniziato ad usare anche l’olio di cocco per la cottura di carne, pesce, uova, verdure. Un altro fantastico rimedio naturale per chi ha problematiche autoimmuni. Cercherò di aggiornarvi sulle novità, sulle mie letture, su ciò che mi è stato di aiuto in questo anno e mezzo. Se avete consigli da dare lasciateli nei commenti. Sono sempre preziosi.

il grasso per la cottura da brodo di ossa