Girovagare per Torino è una delle cose che amo di più, studiare attentamente le vetrine, le insegne, scoprire nuove chicche da assaggiare.
È successo anche qualche giorno fa. Stavamo andando da Pasticceria Uva per una torta, la loro galattica Tropeziana (che non si può chiamare Tropezienne, giammai!), quando passiamo davanti ad un locale che sembra una porta spazio temporale, un luogo che profuma di storia, di ricordi e di anni ’70. Sembra il set di un film, così vero da non sembrare reale, la Torrefazione Rampone.
Dopo essere entrata, ammaliata dal profumo inebriante del caffè che stavano tostando, mi sono ricordata che ne aveva parlato il mio amico Vittorio Rusinà su FB, un grande esperto di vino e di cose buone e vere da assaggiare, una persona rara ed esperta dall’anima green.

Ci siamo fermati ad osservare la torrefazione, un rito antico, praticamente scomparso. Quanti locali che hanno una torrefazione interna a parte gli ultimi nati ricordate? Di questi che sono antiche botteghe di ntutto, dove potete trovare spezie rare, erbe essiccate, che serve caffè, brioche e panini. Un luogo dove fermarsi a fare due chiacchiere, prendere un caffè e osservare Beppe, il proprietario, al lavoro. Un lavoro che richiede una grande preparazione, sensibilità, studio.

Ci siamo fermati, abbiamo comprato due sacchetti di caffè da macinare e un sacchetto di Torcetti di Biella, tutto burro.
Da un paio di settimane abbiamo acquistato una macchina per fare il caffè espresso con macinino interno in ceramica, per ridurre ancora di più gli scarti. Non sono mai stata un’amante della moka, se non si è almeno in due o tre persone a bere il caffè alla mattina, metà del caffè nella caffetteria va sprecato, perché scaldato è cattivo. Quella piccola non mi piace, amiamo l’espresso da sempre.
Così abbiamo deciso di fare un investimento per noi, eliminare anche le cialde compostabili, e comprato questo apparecchio della Philips.

Rampone è stata una bellissima scoperta, possiamo decidere quale caffè in grani acquistare, ogni volta uno diverso, anche gli Specialty coffee (ad esempio dal Nicaragua, Arabica, oppure un Monorigine proveniente dall’Etiopia) fare scorta di torcetti e spezie. E, per chi non ama il caffè, una selezione di bevande sostitutive, come la cicoria tostata oppure l’orzo, anche biologici.
Insomma, andare da Rampone è come attraversare il tempo e sono certa di non essere l’unica che ama questi viaggi così speciali ed emozionanti.

Se conoscete altre realtà come questa in città, segnalatele nei commenti, mi piacerebbe creare una piccola mappa delle vecchie torrefazioni di Torino, raccontare queste chicche piene di storia e di cose buone.
Torrefazione Rampone
Via San Secondo 40
0115620289